Si parla spesso del Parmigiano Reggiano come di una grande eccellenza italiana, ma occorre fare attenzione: il Parmigiano Reggiano non è tutto uguale. Gli ingredienti possono anche essere gli stessi, ma la lavorazione è diversa. Vediamo insieme cosa cambia in base alla tipologia.
Come si prepara il Parmigiano Reggiano: le varie tipologie
Gli ingredienti necessari per preparare il Parmigiano Reggiano sono gli stessi, la ricetta non cambia. Occorrono latte, ovviamente, sale e caglio. Quello che cambia poi è la tipologia di latte usato, la stagionatura e l’alimentazione delle mucche, che può dare alcune particolari caratteristiche al Parmigiano Reggiano.
Solitamente il Parmigiano classico viene preparato con latte di mucche di razza Frisona, e lavorato a mano. Poi viene stagionato per circa 12 mesi.
C’è poi il Parmigiano Reggiano di Vacca Rossa, che è preparato con il latte di questa particolare razza autoctona del nord Italia. Proprio con questa tipologia di latte veniva realizzato il Parmigiano Reggiano agli albori, sul finire dell’Ottocento. Nella preparazione del Parmigiano Reggiano Vacca Rossa gli animali devono essere nutriti con erba, fieno e mangimi no OGM. In questo caso la stagionatura è di almeno 24 mesi. Rispetto al Parmigiano Reggiano classico ha un gusto più intenso.
C’è poi il Parmigiano Reggiano di montagna, che viene preparato sull’Appennino emiliano, con latte di Razza Frisona e di Bruna Reggiana. Rispetto a quello classico, anche se entrambi possono essere stagionati 24 mesi, ha un colore più giallo e un sapore più deciso.
Il Parmigiano Reggiano biologico invece prevede che le vacche vengano nutrite solo con mangimi provenienti da aziende agricole biologiche.
Un’altra tipologia ancora è il Parmigiano Reggiano mezzano, che è preparato come quello classico, ma presenta alcune piccole imperfezioni che pregiudicherebbero la lunga stagionatura ma che non cambiano né il gusto né le caratteristiche organolettiche del formaggio. Nonostante sia un Parmigiano Reggiano di seconda categoria viene comunque marchiato con la denominazione DOP.
Il Parmigiano Reggiano per essere DOP deve essere prodotto nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, alla sinistra del fiume Reno e Mantova, a destra del fiume Po con latte di vacche di Frisona Italiana, Vacca Bruna, Vacca Rossa e Bianca Modenese.
Parmigiano Reggiano 24 mesi: prezzo
C’è poi il Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi. La ricetta è quella del Parmigiano Reggiano tradizionale. L’elemento che contribuisce a fare la differenza è quindi la stagionatura. Di solito il periodo minimo di stagionatura per un Parmigiano Reggiano è di 12 mesi, ma è intorno ai 24 mesi che la qualità cresce. Questo avviene perché dopo 24 mesi gli enzimi liberati dai batteri lattici rendono il Parmigiano Reggiano più digeribile e saporito. Solitamente il Parmigiano Reggiano non stagionato ha un gusto più delicato, mentre quello stagionato è definito aromatico. La stagionatura cambia anche il modo di grattugiarlo e di mangiarlo. Infatti, se non è stagionato è preferibile utilizzare una grattugia larga. Inoltre, se il Parmigiano Reggiano non è stagionato può essere utilizzato come aperitivo, a inizio pasto. Al contrario, se è più stagionato è meglio utilizzare una grattugia fine, oppure se si preferisce mangiarlo a tocchetti è preferibile servirlo insieme ad altri prodotti, come miele, marmellata o mostarda. Oppure, ancora meglio, con aceto balsamico.
Una volta terminata la stagionatura, il Parmigiano viene porzionato e confezionato.
Il prezzo del Parmigiano Reggiano 24 mesi è, per tutte queste ragioni, più alto rispetto al Parmigiano Reggiano tradizionale, e si aggira tra i 15 e i 20 euro.
Parmigiano Reggiano 24 mesi, prezzo: conviene comprarlo?
La risposta è sì, assolutamente. In base all’uso che si intende farne, il Parmigiano Reggiano 24 mesi può durare a lungo. Inoltre, il Parmigiano Reggiano, sia quello classico sia quello stagionato 24 mesi, oltre ad essere buonissimo fa anche bene: è completamente privo di additivi e conservanti, rendendolo quindi un formaggio al 100% naturale. Può essere consumato praticamente da chiunque, anche donne in gravidanza o che stanno allattando, bambini, adulti, anziani e persone fragili; non contiene lattosio, quindi è indicato anche per chi è intollerante; ed è molto digeribile.